Procedura di misura dettagliata e operativa della concentrazione del radon in aria in un ambiente confinato, normalmente indoor, tramite dispositivi passivi a tracce.
1) Oggetto.
Questa procedura descrive la tecnica di misura della concentrazione di attività media del gas Radon-222, tramite l’uso di dispositivi passivi di misura integrata nel tempo. La misura è effettuata nella atmosfera di ambienti confinati seguendo le istruzioni operative dell’ente dispensatore del dispositivo di misura. La misurazione è protratta nel corso di un periodo di tempo che può variare da alcune settimane (> 4) ad un anno.
2) Documenti di riferimento.
I seguenti documenti sono stati presi a riferimento ed impiegati per la stesura della procedura.
- Decreto Legislativo 17 marzo 1995 n. 230 “Attuazione delle direttive Euratom. In materia di radiazioni ionizzanti”.
- Decreto Legislativo 26 maggio 2000 n. 241 “Attuazione della direttiva 96/29/Euratom in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti.
- Decreto Legislativo 9 maggio 2001 n. 257 “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 maggio 2000 n. 241.
- Linee Guida per le misure di concentrazione di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei a cura del Coordinamento delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano – 6 febbraio 2003.
- APAT – Linee Guida per le misure di radon in ambienti residenziali – RTI CTN AGF 4/2004.
- REGIONE LOMBARDIA – Linee Guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor – decreto 12.678 del 21 dicembre 2011.
- ENEA – Dispositivi passivi a tracce per la misurazione del radon del Servizio Radon ENEA. Istruzioni operative – Ed. ENEA – Maggio 2007.
- ENEA – RT/2006/3/ION – Silvia Penso – Il radon e la sua misurazione – Marzo 2006.
- ISO/WD 766 – Measurement of radioactivity in the environment – Air – Radon-222: integrated measuring methods of the average radon activity concentration in the atmospheric environment using passive sampling and delayed analysis – ISO 2007.
- MINISTERO DELLA SALUTE – Piano Nazionale Radon – 2002
- WORLD HEALTH ORGANIZATION – WHO Handbook on Indoor Radon – 2009
3) Definizioni.
3.1 Radon-222.
Il radon è un gas naturale prodotto dalla disintegrazione del radio;in questo documento, in particolare, con il termine radon si intende, salvo diversamente indicato, il suo radioisotopo Radon-222, peraltro di gran lunga il più significativo per quanto riguarda l’esposizione alla radiazione naturale.
3.2 Prodotti di decadimento di breve vita del Radon-222.
Radioisotopi prodotti dalla disintegrazione del Radon-222 e aventi tempo di dimezzamento inferiore a un’ora.
3.3 Tempo di dimezzamento T di un radioisotopo.
Tempo, espresso in secondi, dopo il quale la quantità di un radioisotopo si è dimezzata per disintegrazione. E’ dato dalla formula:
T= ln 2 / λ
dove λ è la costante di disintegrazione del radioisotopo in [sec-1].
3.4 Radioisotopo.
E’ un atomo che possiede la proprietà di emettere radiazioni.
3.5 Particella alfa.
Particella nucleare costituita da due protoni e da due neutroni, tipicamente emessa da alcuni radioisotopi come il Radon-222.
3.6 Attività dei radioisotopi.
Numero di disintegrazioni nucleari che avvengono in una quantità di materiale contenente un radioisotopo (ad esempio il Radon-222) in un certo intervallo di tempo diviso per l’intervallo di tempo. L’attività è espressa quindi dalla formula:
A=λ x N
dove λ è la costante di disintegrazione del radioisotopo in [sec-1], N il numero di atomi dell’isotopo considerato presenti nel materiale e A è l’attività in becquerel [Bq].
3.7 Concentrazione di attività.
Attività per unità di volume (ad esempio di aria) e si misura in becquerel per metro cubo [Bq/m3]
3.8 Misura integrata.
Misura media ottenuta accumulando nel tempo i valori di una grandezza fisica connessa alla disintegrazione del radon (ad esempio l’attività), seguita dall’analisi del risultato sui dispositivi passivi di misura alla fine del periodo di accumulo.
4) Dispositivi passivi di misura.
Il dispositivo per la misurazione è quello utilizzato dal Servizio Radon dell’ENEA-IRP di Bologna Montecuccolino (brevetto n. MI2006A000703) chiamato DPT ENEA-IRP ed è un dispositivo passivo a tracce costituito da una camera d’esposizione in nylon grafitato e da un rivelatore di CR-39 (Poly-Allyl Diglycol Carbonato – PADC) posizionato all’interno.
5) Grandezza misurata e principio di misura.
I dispositivi passivi utilizzati misurano la concentrazione media di attività del Radon-222 presente nell’ambiente investigato in un periodo di tempo.
Un campione d’aria, rappresentativo dell’atmosfera dell’ambiente in esame, penetra per diffusione naturale, libera convezione e permeazione all’interno di una camera d’esposizione e viene in contatto continuo con il rilevatore, mentre, a causa della configurazione geometrica del dispositivo, è impedito l’ingresso della polvere, degli aerosol presenti nell’aria così come dei prodotti di decadimento del radon che sono solidi.
Sul rivelatore si accumulano, a causa delle particelle alfa ionizzanti emesse dai radioisotopi, delle tracce nucleari latenti, tramite le quali il rivelatore registra quindi le particelle alfa prodotte, all’interno del volume sensibile, dal radon e dai suoi prodotti di decadimento di breve vita.
Le tracce latenti così ottenute, ingrandite chimicamente e analizzate tramite tecniche ottiche ed elettroniche, sono in numero proporzionale alla concentrazione media dell’attività del radon.
6) Calibrazione dei dispositivi passivi di misura e lettura dei rivelatori.
I dispositivi passivi di misura sono calibrati dal Servizio Radon dell’ENEA prima del loro invio al destinatario per l’utilizzo.
Dopo la campagna di misura, i rilevatori sono re inviati al laboratorio del Servizio radon dell’ENEA per il processo di sviluppo e valutazione della concentrazione di Radon.
7) Metodologia di misura.
Dopo aver definito il programma di misura (durata delle misure e scelta dei locali da investigare), occorre approntare il dispositivo secondo le istruzioni operative dell’ENEA e posizionarlo in un luogo sicuro nei locali prescelti tenendo conto di:
- evitare la vicinanza di finestre, porte, sorgenti di calore, apparecchiature elettriche, caminetti anche spenti, di prese o mandate dell’impianto di ventilazione e l’illuminazione diretta del sole;
- non collocarlo a terra o troppo vicino al soffitto ma ad un’altezza possibilmente compresa tra 150 e 250 centimetri da terra ed a una distanza dalle pareti di almeno 30 centimetri;
- non collocarlo all’interno di armadi e contenitori chiusi;
- posizionare, salvo particolari esigenze, un dispositivo per ogni locale separato di piccola dimensione (< 50 [m2] di superficie netta), un dispositivo ogni 50 [m2] (o frazioni di 50 [m2]) di superficie netta per locali di medie dimensione (< 200 [m2] di superficie netta) ed uno ogni 100 [m2] per locali più grandi.
In caso di periodi di monitoraggio inferiori all’anno, la misura va eseguita possibilmente nella stagione fredda e con il riscaldamento acceso.
Dopo aver effettuato il posizionamento del dispositivo occorre annotare la sua collocazione (eventualmente con fotografie), la data e l’ora dell’operazione d’inizio monitoraggio.
Durante il periodo di monitoraggio, il locale ove è collocato il dispositivo di misura dovrà continuare ad essere utilizzato dagli abitanti dell’edificio con le stesse modalità ed abitudini che questi erano soliti seguire in precedenza, curando peraltro di non avvicinare il dispositivo stesso o comunque di alterarne la collocazione.
Terminato il periodo di esposizione occorre:
- verificare che il dispositivo si trovi nella stessa collocazione annotata al momento del posizionamento, che non sia ostruito, danneggiato o chiuso;
- estrarre i rivelatori dalla camera di esposizione e chiudere il dispositivo secondo le istruzioni operative dell’ENEA;
- annotare data e ora di fine monitoraggio;
- far pervenire i rilevatori ed eventualmente le camere di esposizione al Servizio Radon dell’ENEA per il rilievo delle tracce ed il conseguente calcolo della concentrazione media di attività del radon misurata.
8) Espressione dei risultati di misura.
I risultati delle misure di concentrazione dell’attività del Radon-222 sono espressi in becquerel per metro cubo insieme all’indicazione dell’incertezza delle misure stesse. Le misure sono associate ad informazioni collaterali sul territorio, sull’edificio, sui locali, sugli abitanti ecc. che sono riportate nella schede allegate. Al termine delle misurazioni di un edificio viene redatta una relazione tecnica che ne riporta i risultati insieme alla altre informazioni correlate (Rapporto di Misura).
Documento n.1 rev.0