Panorama di domande che frequentemente sono poste sui vari aspetti del problema radon con le risposte più semplici possibili.
Il radon è pericoloso?
Sì, si stima che sia responsabile di quasi il 50 per cento dell’esposizione media della popolazione alle radiazioni naturali. Di conseguenza è la causa di alcune centinaia di migliaia di morti ogni anno nel mondo.
Il radon è di origine naturale?
Sì. Nasce per decadimento radioattivo da alcuni elementi della crosta terrestre, in particolare l’Uranio.
Quale è il valore “accettabile” del radon all’interno degli edifici?
Non esiste un livello di radon che non comporti rischi e che sia quindi accettabile. L’ultima recente direttiva della UE (2013/59) e il conseguente D.Lgs 101/2020 in Italia raccomandano di non superare il limite di 300 unità [Bq/m3].
I livelli di radon aumentano con l’età dell’edificio?
No. Si sono trovati alti livelli di radon sia in abitazioni nuove sia in altre vecchie di molti anni.
Sto acquistando/vendendo una casa. Dovrei fare dei test per il radon?
Sarebbe raccomandabile che tutte le case, anche senza riguardo alla zona dove sono collocate, siano oggetto di test prima dell’acquisto. Il compratore dovrebbe considerarlo come parte della supervisione dell’edificio. Nel caso si evidenzi un livello di radon superiore a quello accettato dalle norme, il compratore ne potrà trattare con il venditore l’onere per la relativa mitigazione.
Che cosa sono i prodotti di decadimento o figli del radon?
Sono gli elementi prodotti dal decadimento radioattivo del gas radon. Sono particelle anch’esse radioattive, ma solide, che possono rimanere sospese nell’aria e quindi essere inalate. Il figlio del radon più pericoloso è il Polonio.
Qual è l’unità di misura della concentrazione di radon in aria?
L’unità di misura della concentrazione di radon in aria (più propriamente della sua radioattività specifica) è espressa in Becquerel per metro cubo [Bq/m3], dove un Becquerel indica una disintegrazione al secondo. E’ usata anche un’altra unità che è il [pCi/l] che equivale a 37 [Bq/m3].
Come entra negli edifici?
Il radon può penetrare nelle abitazioni (spinto per lo più dalla differenza di pressione tra l’esterno e l’interno) attraverso porosità, fessure, giunti, canalizzazioni degli impianti idraulici, elettrici e di scarico o tubazioni. Inoltre può essere già presente in alcuni materiali da costruzione delle case stesse o entrarvi con l’acqua.
Che cosa influenza il livello di contaminazione da radon di un edificio?
Il livello di radon è determinato dalle:
- modalità di utilizzo dell’edificio (riscaldamento, abitudini di vita degli abitanti, ricambi di aria, ecc);
- caratteristiche del suolo sottostante l’edificio (contenuto di Uranio e Radio nel terreno, facilità di fuoriuscita dal suolo);
- caratteristiche dell’edificio (materiali utilizzati, tipologia dell’edificio e dell’attacco a terra);
- condizioni ambientali (temperatura, pressione, umidità, condizioni meteorologiche, inquinamento dell’aria esterna).
Qual è il limite di riferimento in Italia per la concentrazione di radon in un’abitazione?
Per quanto concerne le abitazioni una raccomandazione della Comunità Europea (90/143/Euratom) indica i valori di concentrazione media annua oltre i quali intraprendere azioni di risanamento. Questi sono: 400 [Bq/m3] per le abitazioni giá esistenti e 200 [Bq/m3] per quelle di nuova costruzione. L’ultima Direttiva dell’Unione Europea (nr. 59 / 2013), recepita in Italia dal D.Lgs 101/2020 suggerisce il valore di 300 [Bq/m3].
Qual è il limite di riferimento per la concentrazione di radon negli ambienti di lavoro?
La normativa italiana (D. Lgs. 101/2020) ha stabilito un valore di concentrazione media annua pari a 300 [Bq/m3] per l´esposizione al gas radon negli ambienti di lavoro (scuole comprese).
In quali locali dell’edificio il radon è maggiormente presente?
Generalmente nei locali interrati o seminterrati e al piano terra. Dal primo piano in poi la concentrazione normalmente cala.
Esistono luoghi di lavoro a particolare rischio radon?
Esistono luoghi di lavoro in cui il livello di radon può essere molto elevato. È il caso, per esempio, delle miniere, delle grotte, dei locali interrati e degli stabilimenti termali.
Ci sono aree geografiche ove il radon è assente?
Il radon è presente ovunque. La sua concentrazione è però geograficamente variabile.
Quale è la situazione in Italia relativamente ai valori di concentrazioni media di radon?
La concentrazione media italiana è stata misurata negli anni ’90 di circa 70 [Bq/m3], superiore alla media mondiale che è di circa 40 [Bq/m3]. In particolare sono state riscontrate alte concentrazioni di radon in Lombardia, Lazio, Campania e Friuli-Venezia Giulia.
È possibile mettersi completamente al riparo dal radon?
No, questo gas è presente ovunque; in quantità trascurabile all’aperto, in quantità spesso pericolose all’interno degli edifici . L’esposizione può essere però ridotta a livelli accettabili tramite adeguate azioni di mitigazione.
Il radon si trova anche nell’acqua?
Quando il terreno emette radon, questo si scioglie e si accumula nell’acqua sotterranea come nei pozzi. Allorché quest’acqua è usata per lavare, per cucinare o altro, la maggior parte del radon fuoriesce dall’acqua e si diffonde nell’aria. Pertanto può entrare in casa se si utilizza acqua proveniente da sorgenti sotterranee. L’acqua proveniente da laghi, fiumi o riserve superficiali non ha generalmente questo problema.
Il radon presente nell’acqua potabile è un rischio?
Generalmente il radon che entra in una casa attraverso l’acqua rappresenta un rischio molto minore rispetto a quello del gas che entra dal terreno.
Quali sono i livelli di radon in acqua di cui ci si debba preoccupare?
Recenti raccomandazioni e norme nazionali prescrivono il non superamento dei 100 [Bq/l]. Usualmente però i livelli di inquinamento delle acque sono inferiori a 30 [Bq/l].
Come si può rimuovere il radon dall’acqua?
Ci sono vari metodi: un trattamento di areazione dell’acqua agitandola e facendovi gorgogliare dell’aria, oppure usando dei filtri al carbone granulare attivato. Anche semplicemente scaldare l’acqua ne fa esalare buona parte del radon contenuto. Nel caso è importante trattare l’acqua al punto di entrata in casa in modo da coinvolgere tutta la quantità che entra nell’edificio.
ASPETTI SANITARI
Quali danni alla salute produce il radon?
Gli studi epidemiologici compiuti negli ultimi decenni in tutto il mondo hanno dimostrato che l’esposizione al radon aumenta il rischio di tumori polmonari. Dopo il fumo di sigaretta, che rimane la più importante causa di tumore al polmone, il radon è considerato la seconda causa di questa malattia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO-OMS) ha inserito il radon nell’elenco delle sostanze ritenute cancerogene di categoria 1 per l’uomo, assieme con fumo di tabacco, benzene, amianto, ecc.
Quale è il meccanismo con cui il radon ci danneggia?
Le sostanze effettivamente più pericolose sono i prodotti di decadimento del radon più che il radon stesso, che essendo un gas inerte non si combina con i nostri tessuti e sosta per breve tempo nei polmoni. Quelle sostanze vivono per tempi molto brevi, minuti o secondi, e decadono rapidamente emettendo radiazioni. Al contrario del radon, sono chimicamente ed elettricamente reattive, e possono introdursi all’interno degli apparati respiratori attraverso il pulviscolo atmosferico, i fumi e il vapore acqueo a cui si legano. Si fissano per lungo tempo all’interno dell’apparato respiratorio ove decadono emettendo radiazioni dannose per i tessuti.
Anche se il danno è quindi più legato ai prodotti di decadimento, è uso comune e più semplice riferirsi e misurare direttamente il radon.
Il radon può provocare altre malattie oltre al tumore al polmone?
Pur se ipotizzati, i dati scientifici a disposizione fino ad oggi non dimostrano evidenze di altri effetti negativi sulla salute. L’agenzia EPA (USA) tuttavia fa riferimento al rischio di tumore allo stomaco per causa del radon sciolto nell’acqua. Recentemente uno studio svizzero ha ipotizzato che il radon possa essere anche una causa del tumore alla pelle.
Quali sono i comportamenti che fanno aumentare il rischio?
Il rischio aumenta al crescere della concentrazione e del tempo che si trascorre in presenza del radon.
E’ vero che il radon attacca principalmente i fumatori?
E’ stata rilevata una stretta sinergia negativa tra fumo e radon, tanto che un fumatore rischia il tumore al polmone circa 25 volte di più rispetto a un non fumatore esposto alla stessa concentrazione.
Sono maggiormente dannosi bassi livelli di radon per lungo tempo o ad alti livelli per tempi brevi?
A parità di esposizione cumulata, è più pericoloso essere esposti in modo prolungato a bassi livelli.
C’è una concentrazione di radon sotto la quale non si hanno danni alla salute?
Il rischio di sviluppare un tumore al polmone aumenta con la concentrazione di questo gas nell’ambiente in cui viviamo. Non esiste una soglia al di sotto della quale non ci sia alcun rischio.
Quali sono le statistiche di tumori al polmone dovuti al radon ogni anno in Italia?
A seguito di studi epidemiologici si stima che circa il 10 per cento di tutti i tumori polmonari siano attribuibili al radon, con sensibili differenze tra regione e regione. I casi annuali in Italia sono tra 1500 e 6000, .
Esiste una corrispondenza tra livelli di esposizione e rischio di tumore?
A seguito di studi internazionali gli organismi preposti alla sanità hanno fornito una valutazione di aumento del rischio di contrarre, durante la vita, un tumore al polmone del 16% per ogni 100 [Bq/m3] di concentrazione di radon cui si è mediamente esposti.
Per quanto riguarda i tumori al polmone è più pericoloso il radon, il benzene o l’amianto?
Dopo il fumo di tabacco, il radon, che causa circa il 10 per cento dei tumori polmonari, è il più pericoloso; sia il benzene che l’amianto si mantengono ben al di sotto di questo valore. Si stima per esempio che, ogni anno, in Italia, le morti attribuibili al benzene siano circa 100.
I bambini rischiano più degli adulti?
L’esposizione al radon dei bambini è più pericolosa fisiologicamente e anche in prospettiva, in quanto aumenta il rischio di contrarre un tumore al polmone in età adulta.
Per la salute è più importante smettere di fumare o bonificare la casa dal radon?
Essendo il fumo la principale causa di tumore polmonare ed il radon la seconda, è sicuramente prioritario smettere di fumare. Meglio è fare entrambi le cose. Per un non fumatore il radon è comunque la prima causa di tumore al sistema respiratorio.
C’è una dieta consigliata per diminuire il rischio di tumore al polmone dovuto al radon?
Come per tutti i tumori in genere una dieta che preveda alti consumi di frutta e verdura può portare a una riduzione del rischio.
TECNICHE E STRUMENTI DI MISURA
Perché dovrei misurare il livello di radon della mia casa?
Il radon è dimostrato essere la seconda causa di cancro al polmone dopo il fumo e responsabile da 1500 a 6000 eventi l’anno in Italia. Ogni abitazione può avere questo problema. Il solo modo per capirlo è fare delle misurazioni.
La misurazione ha lo scopo di valutare il rischio all’interno di un edificio per poi stabilire la opportunità di intraprendere o meno eventuali interventi di mitigazione.
Quali tipologie di dispositivi per la misura del radon sono utilizzati?
Esistono due tipi di dispositivi, quelli passivi e quelli attivi.
I dispositivi passivi non necessitano di alimentazione elettrica. Possono effettuare misurazioni di media durata o lunghe. Sono facili da utilizzare ed economici. Riportano i valori medi nel tempo del radon nell’ambiente misurato. Dopo l’esposizione vanno però rinviati al laboratorio per l’analisi della misura.
Quelli attivi hanno bisogno dell’alimentazione elettrica per funzionare. Riportano misure continue nel tempo per periodi brevi o medio-brevi. Comunque necessitano di operatori esperti. I test costano di più che non quelli con i dispositivi passivi, ma danno risposte immediate.
Perché ci sono misure brevi e lunghe?
I livelli di radon in un edificio cambiano rapidamente nel tempo, ora dopo ora, giorno dopo giorno e stagione dopo stagione. I valori più alti si trovano durante la stagione invernale. Le cause della variabilità sono, tra l’altro, le condizioni del tempo, il funzionamento degli impianti di riscaldamento dei caminetti e delle stufe, l’apertura e la chiusura delle porte e delle finestre.
Per questo i test di lunga durata (alcuni mesi o un anno) danno misurazioni che riflettono più accuratamente la situazione e seguono le indicazioni di legge.
Le misure di breve durata (non meno comunque di 48 ore) forniscono delle indicazioni preliminari e sono disponibili immediatamente. Sono anche utilizzate come supporto alle attività di mitigazione.
Dove si devono eseguire le misure in casa?
Le misure vanno effettuate nei locali abitati regolarmente (soggiorno, camera da letto, studio etc.) del piano più basso della casa (dove il livello di radon è normalmente maggiore). Vanno evitate le cucine, i bagni, i corridoi e i locali tecnici.
Quanto costa fare una misurazione adeguata del radon di un’abitazione?
Una misurazione di una abitazione, con strumenti passivi di medio o lungo periodo (in accordo con i protocolli), se condotta senza l’aiuto di un esperto, costa mediamente 50 – 150 euro. Le misurazioni con strumenti attivi di breve periodo, implicando la presenza di personale esperto di “organismi idoneamente attrezzati” e l’utilizzo di strumentazione più sofisticata, hanno un costo maggiore. Una campagna di misurazioni siffatta per una abitazione, della durata di un mese, può costare pertanto da 200 a 1000 Euro.
Quanto costa e come misurare i luoghi di lavoro?
Per i luoghi di lavoro (come richiesto dalla legge e indicato nelle Linee Guida) la misura deve essere fatta per un periodo di un anno. Il D.Lgs 101/2020 e s.m.i. ne descrive in dettaglio le procedure. Può essere utile, appoggiandosi a personale esperto, integrare le misure di lunga durata con misure di breve periodo o di tipo istantaneo che seguono l’andamento della concentrazione di radon in modo continuo. La spesa, dipendendo ovviamente dalla superficie e dalla conformazione del luogo da monitorare, va da poche centinaia di Euro ad alcune migliaia.
Come funzionano i rivelatori passivi a tracce?
Si tratta della tecnica di misura più largamente utilizzata, grazie anche ai bassi costi, e che segue pienamente le prescrizioni di legge. Necessita però di molto tempo per avere i risultati.
Impiega dei rivelatori contenuti in apposite scatolette di piccole dimensioni dette dosimetri; questi sono posizionati all’interno degli edifici, attivati e lasciati in esposizione anche per tempi lunghi.
Il rivelatore, dopo l’esposizione, è sottoposto ad uno sviluppo chimico (del tipo di quello fotografico) presso un laboratorio qualificato, al fine di rendere leggibile la misura.
Che cosa sono gli elettreti?
Gli elettreti sono dispositivi di misura passivi con cui è possibile fare delle misurazioni brevi o lunghe. Sono costituiti da un disco di materiale plastico caricato elettrostaticamente. Dalla differenza di carica tra prima e dopo la misura si risale all’esposizione al radon.
Come funzionano gli strumenti utilizzati per misure in continuo?
Questi strumenti, di tipo attivo, sfruttano gli effetti delle radiazioni del radon presente all’interno di una camera. Possono essere camere a scintillazione o a ionizzazione e realizzano un conteggio legato alla concentrazione del radon. Le misure in uscita sono immediatamente leggibili con un computer portatile.
AZIONI DI RIMEDIO
È possibile risanare completamente un edificio dal radon?
No, il risanamento completo è praticamente impossibile. Esistono però azioni di mitigazione attraverso cui è possibile ridurre la concentrazione a livelli accettabili.
Che cosa è un sistema di mitigazione del radon?
E’ un qualunque sistema o tecnica progettata per ridurre la concentrazione di radon nell’aria interna, per esempio, di un edificio.
Quali sono i vantaggi di un sistema di mitigazione del radon?
Il principale vantaggio è quello di ridurre il rischio di sviluppare un tumore al polmone.
Che cosa si può fare per ridurre il livello di radon in casa?
E’ la tipologia dell’edificio che determina la scelta del più efficace metodo per ridurre il radon. Qualsiasi informazione sulla sua costruzione può aiutare a scegliere il miglior metodo di mitigazione.
Gli edifici per questo si caratterizzano secondo il sistema di attacco a terra; per esempio un edificio può essere appoggiato direttamente su un basamento costituito da una platea di cemento gettato sul terreno originario, un altro può essere dotato di un vespaio tra la fondazione ed il piano basso.
Alcune tecniche di mitigazione cercano di impedire l’entrata del gas in casa, altre di espellerlo. Tra le prime, le più efficaci, esistono sistemi che usano tubazioni sotterranee collegate a estrattori d’aria che così rimuovono il radon da sotto le fondamenta prima che penetri nell’edificio. Sistemi similari utilizzano invece dei cunicoli installati all’interno del piano basso delle case. La sigillatura delle crepe e delle altre aperture nel pavimento e nelle mura è il primo passo di altre tecniche di mitigazione a cui si associano però anche altri accorgimenti per ostacolare la penetrazione del gas.
Come è possibile utilizzare il vespaio?
Quando l’edificio è dotato di un’intercapedine (detta vespaio) al di sotto della soletta dell’attacco a terra, è possibile estrarre il gas radon proveniente dal terreno prima che penetri nel piano basso ventilando naturalmente il vespaio. E’ anche possibile installare ventilatori che incrementano il cambio dell’aria oppure pressurizzano l’intercapedine.
In che cosa consiste la tecnica della depressurizzazione del sottosuolo?
Se l’abitazione non possiede un vespaio o comunque un locale sottostante da ventilare, è possibile costruire uno o più pozzetti interrati al di sotto dell’abitazione o lungo il perimetro esterno, che aspirano, tramite ventilatori, il radon dal terreno e lo incanalano in apposite tubazioni per poi rilasciarlo all’esterno dell’edificio.
Come funziona la sigillatura dell’attacco a terra?
La sigillatura è una tecnica utile, ma non è in grado, da sola, di garantire l’efficacia di una mitigazione, e dovrebbe essere applicata sempre in aggiunta ad altre azioni di rimedio. Va comunque eseguita con accuratezza per essere efficace.
Come funziona la pressurizzazione dei locali interni?
La pressurizzazione della casa consiste nell’immissione forzata di aria (tramite ventilatori) cercando di mantenere le vie di uscita relativamente chiuse, in modo appunto da contrastare l’ingresso del gas dal terreno.
È utile e sufficiente cambiare spesso l’aria tenendo le finestre aperte?
Arieggiare spesso o addirittura con continuità i locali è un modo utile, economico e immediato per diminuire la concentrazione di radon in casa, e favorisce anche lo smaltimento di numerosi altri inquinanti presenti nell’abitazione. Si tratta comunque di una misura temporanea, in quanto disagevole, da adottare in attesa di soluzioni definitive.
Nel caso di nuovi edifici, quali sono le principali tecniche da adottare durante la costruzione per prevenire la presenza di alti livelli di radon?
Nel caso di nuovi edifici è molto più facile mitigare il rischio radon e le tecniche da adottare sono più semplici, meno invasive, meno costose e più efficaci.
Ad esempio la collocazione di uno strato impermeabile al radon tra la fondazione dell’edificio e il piano basso è di poco costo. In aggiunta la costruzione di un’intercapedine, tipo vespaio, da realizzare in modo che si possa avvantaggiare di un efficace ventilazione naturale, completa l’opera. Ovviamente si dovrà evitare di impiegare, nella costruzione, materiali che possano, già loro, risultare sorgenti di radon.
Chi può realizzare le opere di mitigazione di un’edificio esistente?
Oltre agli organismi qualificati per le misurazioni, il D.Lgs 101/2020 ha instituito per questo scopo la figura dell’Esperto in Risanamento Radon.
E’ importante poi che si verifichi l’efficacia dell’intervento, sia durante i lavori (per indirizzarsi nella scelta tra le opzioni percorribili), al termine degli stessi e anche dopo qualche anno.
Qual è il costo della mitigazione del radon in un edificio?
Il costo dell’operazione per un edificio esistente è influenzato da diversi fattori. E’ comunque dello stesso ordine di grandezza di altri interventi di manutenzione come di una imbiancatura o dell’installazione di una nuova caldaia.
In pratica può andare da 500 a 5000 Euro in funzione della grandezza, del tipologia dell’edificio e del livello di inquinamento esistente.
Nel caso invece di un edificio in costruzione il problema economico associato ad una realizzazione senza radon è secondario.
Revisionato settembre 2023