Pubblicazioni, libri e video

Questa pagina raccoglie alcune pubblicazioni (libri, articoli, video etc.) di terzi sugli aspetti e sulle problematiche connesse al gas radon, che ci sono sembrate di particolare rilevanza. Abbiamo voluto metterle in evidenza e contribuire alla loro diffusione per la loro qualità: o per la precisione, completezza e correttezza del contenuto o per la presenza di aspetti innovativi o per la forte capacità divulgativa e comunicativa. Sicuramente la loro lettura o studio darà soddisfazione.

 

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Sul sito https://oggiscienza.it  il 4 gennaio 2019 è uscito un articolo con il titolo:

“Purifichiamo l’aria di casa con le piante da appartamento.”

L’ingegneria genetica permette di fare molte cose, ad esempio rendere le piante dei filtri efficienti per le sostanze cancerogene nelle nostre case.

L’autrice è Giulia Negri. Comunicatrice della scienza, grande appassionata di animali e mangiatrice di libri. Nata sotto il segno dell’atomo, dopo gli studi in fisica ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA di Trieste. Ama le videointerviste e cura il blog di recensioni di libri e divulgazione scientifica “La rana che russa” dal 2014. Ha lavorato al CERN, in editoria scolastica e nell’organizzazione di eventi scientifici; gioca con la creatività per raccontare la scienza e renderla un piatto per tutti.

Non più solo decorative: presto le piante potrebbero essere molto di più. Immagine: Pixabay

“L’inquinamento outdoor e indoor

Sempre più spesso (e giustamente) ci lamentiamo dell’inquinamento delle nostre città. … un luogo di cui valutiamo raramente la qualità dell’aria, e il relativo inquinamento indoor, sono proprio le nostre case.

Possiamo utilizzare filtri HEPA (dall’inglese High Efficiency Particulate Air filter), presenti in molti climatizzatori, aspirapolvere e cappe di aspirazione, per metterci al riparo da particelle di polvere e allergeni, ma alcuni composti dannosi sono troppo sottili per essere intrappolati in questo modo. È il caso di piccole molecole come il cloroformio, che è presente in quantità ridotte nell’acqua clorata, o il benzene, uno dei componenti naturali del petrolio, utilizzato come antidetonante nelle benzine.

Quando facciamo la doccia o bolliamo l’acqua, o quando parcheggiamo l’auto o la falciatrice in garage, questi ospiti indesiderati – l’esposizione a entrambe queste sostanze è stata messa in relazione con il cancro – si accumulano nelle nostre abitazioni.

Piante ingegnerizzate contro l’inquinamento

Anche i più scettici nei confronti dell’ingegneria genetica potrebbero vedere i lati positivi del lavoro – pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology – dei ricercatori dell’Università di Washington: per rimuovere cloroformio e benzene dall’aria delle nostre case hanno modificato geneticamente una comune pianta da appartamento, Epipremnum aureum, anche nota come pothos. Queste piante “pimpate” esprimono una proteina in grado di trasformare questi composti in molecole utili alla crescita della pianta stessa.

Secondo Stuart Strand, primo autore dello studio e ricercatore del dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’università di Washington, “le persone non stanno ancora parlando di questi composti organici pericolosi nelle case, e credo che la ragione sia perché non possiamo farci niente”. Almeno fino a ora: queste piante potrebbero rimuoverli per noi, in modo da renderli utili per loro.

Il team ha deciso di utilizzare la proteina citocromo P450 2E1 – 2E1 per gli amici – che è presente in tutti i mammiferi, noi compresi. Nel nostro corpo 2E1 converte il benzene in una sostanza chiamata fenolo e trasforma il cloroformio in anidride carbonica e ioni cloruro. C’è solo un piccolo problema: 2E1 si trova nel nostro fegato e si attiva quando beviamo qualcosa di alcolico.

Senz’altro utile, ma non per aiutarci a depurare l’aria che respiriamo…”

 

Osserviamo che la purificazione dell’aria dell’ambiente indoor dai VOC sopracitati ha sicuramente anche un effetto mitigatore dei danni sanitari dovuti ai figli del radon in quanto determina presumibilmente una diminuzione del coefficiente di equilibrio F tra radon e progenie.

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Sul sito www.iltascabile.com  il 20 novembre 2018 è uscito uno stimolante articolo con il titolo:

“Quando la radioattività era di moda – Bevande, pozioni, creme, dentifrici, pillole: la storia delle automedicazioni radioattive dagli anni Venti a oggi.”

L’autrice è Silvia Kuna Ballero. Nata a Genova nel 1979, è insegnante e giornalista freelance, di formazione astrofisica. Si occupa di comunicazione della scienza dal 2015 e ha collaborato con le riviste Pagina99, Mind, Le Scienze, Wired Italia, Motherboard e Strade.

“Il nucleare non gode di buona reputazione. Al di fuori degli ambienti della ricerca, è molto facile che la parola radioattività venga associata a centrali in avaria, funghi atomici, contaminazioni, malattie e morte. L’uso in guerra, gli incidenti noti e quelli nascosti, i test atomici con le loro conseguenze e la paura di atti terroristici, lo hanno reso un nemico subdolo e invisibile, ingigantendo la percezione del rischio atomico rispetto alle sue reali proporzioni.

Eppure non è stato sempre così. Nel febbraio 1921, per esempio, il dottor Charles G. Davis di Chicago scriveva sull’American Journal of Clinical Medicine: “La radioattività è l’essenza stessa della vita […] previene la pazzia, stimola le emozioni nobili, ritarda la vecchiaia e crea una splendida, lieta vita giovanile”.

Torniamo allora indietro di un secolo …”

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Il Journal of Residuals Science & Technology (JRST) nella terza uscita del 2017 (volume 14 – n. 3) ha pubblicato un articolo molto interessante con titolo:

“Micro-release Mechanism of Radon in Underground Strata and Factors Affecting Its Emanation”

Autori sono: Wei Zhang, Dongsheng Zhang, Wenmin Hu, Peng Li e Zhi Yang. Ricercatori dell’università di Xuzhou in Cina.

L’articolo, generalista sull’argomento, è completo, ricco di dettagli e anche innovativo. Perfetto per gli scopi di formazione di questo sito.

Abstract

“This paper begins with a discussion of the source and characteristics of radon, introduces the essence of damages caused by radon and its daughters, and China’s current radon-prevention limit standards. Theoretical analysis of the release of radon from a microscopic perspective highlights three main processes: emanation, migration, and exhalation.

On this basis, the intrinsic and extrinsic factors affecting the emanation of radon are presented. Specifically, these factors include stratum lithology, radium nuclide content, pore size, porosity, particle size, permeability, emanation coefficient, air pressure, temperature, humidity, and wind velocity.

Next, the progress of research into the external and internal causes of radon migration is reviewed. The external causes mainly include action of diffusion and convection, action of fluids in micropores, action of transportation by microbubbles, action of relay transmission, action of stress-strain, and action of deep-penetration geochemistry, while the internal causes mainly comprise the composite cluster theory and inherent action of itself.

Finally, by reviewing the current research progress, we present prospects for research in the following five areas: prevention and control of the damages caused by radon and its daughters, the quantification of radon’s micro-release process, fractal characteristics of radon emanation, radon migration based on the combination of multiple mechanisms, and radon detection techniques in engineering application.”

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La United States Environmental Protection Agency – EPA  (www.epa.gov/radon) nel 2016 ha revisionato la sua ben nota pubblicazione, edita originariamente nel maggio 2012:

“A Citizen’s Guide to Radon – The Guide to Protecting Yourself and Your Family from Radon”

“…You can’t see radon. And you can’t smell it or taste it. But it may be a problem in your home.
Radon is estimated to cause many thousands of deaths each year. That’s because when you breathe air containing radon, you can get lung cancer.

In fact the Surgeon General has warned that radon is the second leading cause of lung cancer in the United States today. Only smoking causes more lung cancer deaths.
If you smoke and your home has high radon levels, your risk of lung cancer is especially high.

Radon can be found all over the U.S…”

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La United States Environmental Protection Agency – EPA  (www.epa.gov/radon) nel marzo 2018 ha pubblicato la revisione della sua:

“Home Buyer’s and Seller’s Guide to Radon”

 

“This Guide answers important questions about radon and lung cancer risk. It also answers questions about testing and fixing for anyone buying or selling a home.

EPA RECOMMENDS:
– If you are buying or selling a home, have it tested for radon.
– For a new home, ask if radon-resistant construction features were used and if the home has been tested.
– Fix the home if the radon level is 4 picocuries per liter (pCi/L) or higher.
– Radon levels less than 4 pCi/L still pose a risk and, in many cases, may be reduced.
– Take steps to prevent device interference when conducting a radon test.”

 

https://www.epa.gov/sites/production/files/2015-05/documents/hmbuygud.pdf

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La Societa Italiana di Tabaccologia  – SITAB (www.tabaccologia.it) ha pubblicato sulla sua rivista trimestrale a carattere scientifico, nel suo numero 3 del 2010, un pregevole articolo a firma di Elisabetta Albini intitolato:

“Radon e fumo di tabacco, una pericolosa sinergia”

Elisabetta Albini (ealbini@misurediradon.it), laureata in Fisica, specialista in Fisica Medica è Esperto Qualificato di 3° grado per la radioprotezione e opera da Brescia.

L’articolo prende l’occasione di descrivere il fenomeno della sinergia tra i danni causati dal fumo con quelli del gas radon, per fare una completa e dettagliata illustrazione delle problematiche connesse a questo gas.

“Un’abitudine di per sé tossica quale il fumo di tabacco è inoltre un potente agente di indebolimento delle difese dell’organismo nei confronti dei meccanismi di azione del radon sull’epitelio bronchiale: se il fumo di tabacco è la prima causa di morte per tumore al polmone, i fumatori esposti al radon costituiscono la categoria più a rischio per questo tipo di malattia.”

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Edicom Edizioni (www.edicomedizioni.com  Monfalcone  tel 0481 48448), con il concorso del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave appartenenti alla provincia di Belluno, l’Università IUAV di Venezia, e ARPAV, ha pubblicato nel settembre 2008 il testo:

“Gas Radon: Monitoraggio e Bonifica – Interventi di mitigazione in edifici scolastici”

Gli autori sono: Giovanni Zannoni, architetto, dottore di ricerca e docente, del Dipartimento di Costruzione dell’Architettura della Università IUAV di Venezia e Carlo Bigliotto, dottore in scienze geologiche, della Unità Operativa Agenti Fisici di ARPAV,  Padova.

“Il gas radon, seconda causa di neoplasie polmonari dopo il fumo di sigaretta, è un gas nobile presente nel terreno che penetra nelle nostre case prevalentemente attraverso l’attacco a terra degli edifici.

I metodi di controllo e di mitigazione di questo flusso sono numerosi ma in buona parte elaborati da enti e organismi stranieri, prevalentemente anglosassoni, e studiati per essere applicati a tipologie e tecnologie edilizie che differiscono in modo a volte sostanziale dalla nostra tradizione costruttiva. Era quindi necessario verificare l’applicabilità di queste metodologie traslandole nel nostro panorama edilizio per mettere a punto dei sistemi, delle tecniche e dei materiali adatti alle tipologie e alle tecnologie costruttive del nostro paese.

Questa prima attività sperimentale (…….) ha riguardato una serie di edifici scolastici della Regione Veneto per i quali vengono riportate le schede progetto.”

https://www.edicomstore.it/vetrina/gas-radon-monitoraggio-e-bonifica/

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Edicom Edizioni (www.edicomedizioni.com  Monfalcone  tel 0481 48448), con il concorso della Regione Veneto, l’Università IUAV di Venezia, ARPAV e l’Azienda ULSS 22, ha pubblicato nel novembre 2006 il testo:

“Gas Radon: Tecniche di mitigazione – Indagine sperimentale sulla correlazione fra attacco a terra e tecniche di mitigazione”

Gli autori sono: Giovanni Zannoni, architetto, dottore di ricerca e docente, Michele Bellezza, architetto a Piacenza, Ilaria Prearo architetto a Rovigo del Dipartimento di Costruzione dell’Architettura della Università IUAV di Venezia e Carlo Bigliotto, dottore in scienze geologiche, della Unità Operativa Agenti Fisici di ARPAV,  Padova.

“Per molto tempo il problema dell’inquinamento da gas radon è stato appannaggio solamente di due categorie professionali:i fisici per quanto riguardava gli aspetti legati alla misurazione e i medici per gli aspetti sanitari e di salute pubblica. Dalla attività di ricerca di queste due figure professionali siamo arrivati a conoscere con buona certezza i possibili danni che questo inquinante causa all’organismo e siamo perfettamente in grado di misurarne la presenza.

Poco conosciamo, invece, sui sistemi e sule tecniche di controllo e salvaguardia dal rischio di convivere con questo inquinante che innanzitutto risulta essere la seconda causa di tumori polmonari dopo il fumo di sigaretta.

Era quindi importante acquisire ulteriori competenze in grado di chiudere il cerchio delle conoscenze necessarie e definire anche delle tecniche di mitigazione della presenza indoor di gas radon.

Da una attività di ricerca di oltre dieci anni, e tutt’ora in corso, fra docenti dell’Università IUAV di Venezia e tecnici dell’ARPAV nasce questo lavoro. Esso vuole fornire una prima schematizzazione delle possibili tecniche di mitigazione in relazione alla tipologia e alla tecnologia costruttiva degli edifici.”

https://www.edicomstore.it/vetrina/gas-radon-tecniche-mitigazione/