Rilevazione n. 18 – Locale uso ufficio parzialmente interrato – studio effetto di spifferi

Rilevazione in un locale ad uso ufficio parzialmente interrato in bassa Valtellina – studio dell’effetto di spifferi dall’esterno sulla concentrazione del radon.

 

 

Grafico della concentrazione del radon in un locale a pt. Studio dell'effetto di spifferi dall'esterno.

 

Descrizione e diagnosi

Misurazione del radon in un locale ad uso ufficio situato a piano terra di un’abitazione. Il piano terra è parzialmente interrato, per circa 90 [cm] sul lato della parete a sud-est. Usualmente, d’inverno presenta valori di radon di 150-200 [Bq/m3].
Il locale, alto circa 255 [cm], ha una porta che conduce all’esterno, due porte verso altri locali interni e due finestre. Sotto l’edificio, di costruzione non recente, non esistono isolamenti al radon come ad esempio un vespaio areato.
L’abitazione è collocata nella bassa Valtellina in zona morenica sul lago di Como di fronte alle Alpi Orobie.
E’ stato utilizzato uno strumento in continuo a camera di ionizzazione modello AlphaGUARD della Genitron Instruments.

La misurazione del radon è eseguita, in inverno, per quasi un mese continuativamente. Le porte e le finestre sono chiuse ad eccezione di quanto scritto successivamente relativamente agli spifferi.
La pressione atmosferica ha inizialmente un aumento di 30 [mbar] nel periodo 24-26 dicembre. Questo provoca uno schiacciamento dei valori di radon dagli usuali 150-200 [Bq/m3] del locale a circa 100 [Bq/m3], fino al giorno 3 gennaio, quando l’equilibrio barico tra radon e atmosfera si rigenera (vedi i grafici).

Spifferi

Il giorno 6 gennaio alle ore 19 viene aperto ad una finestra uno spiffero di 5 [cm] circa fino al 9 gennaio alle ore 11. Durante tale periodo l’impianto di riscaldamento è chiuso. Il livello del radon scende così in questo periodo del 60-70%, a livelli bassi, tanto da non risentire neppure della apertura contemporanea e completa delle finestre per 5 minuti il 7 e l’8 gennaio poco dopo le 20. Al momento della apertura e della chiusura dello spiffero invece il livello del radon mostra inoltre evidenti forti sbalzi.

Il giorno 13 gennaio alle 07:30, con impianto di riscaldamento stavolta acceso, viene nuovamente aperto lo spiffero di 5 [cm] alla finestra. Tale spiffero viene diminuito a 1,5 [cm] dopo circa 41 ore e viene definitivamente chiuso il 17 gennaio alle ore 09:10. Il livello del radon, dopo l’apertura dello spiffero di 5 [cm], diminuisce del 70-80%, da circa 200 [Bq/m3] a 35-60 [Bq/m3]. La concentrazione radon risale a circa 70-110 [Bq/m3] quando lo spiffero è ridotto a 1,5 [cm], per tornare ai livelli precedenti (200 [Bq/m3]) dopo la sua chiusura. Stavolta l’apertura totale delle finestre per 5 minuti il giorno 16 gennaio ore 17:40 modifica un po’ il livello di radon, che scende a 40 [Bq/m3].

Il valore medio di radon riscontrato (ventilazione compresa) è di 122 [Bq/m3], con un massimo di 374 [Bq/m3].
L’origine del radon nel locale, sensibile, ma non particolarmente rilevante, è probabilmente da ricondurre al terreno sottostante, alla parete sud-est. seminterrata per 90 [cm] e anche al confinante ripostiglio ove si sono misurati alti valori.

Conclusioni

Il grafico è molto interessante per i transitori provocati dagli spifferi che si dimostrano così, tra l’altro, un sistema efficiente per risolvere problemi di inquinamento non gravi. E’ da notare che l’efficienza degli spifferi non nasce tanto da un fenomeno di lavaggio dell’aria indoor, esistente ma contenuta, quanto dall’azzeramento del differenziale di pressione indoor outdoor. L’efficacia degli spifferi è proporzionalmente maggiore di quella della completa apertura dell’infisso. Peraltro, malgrado la stagione invernale, l’apertura di 5 [cm] di un infisso (appunto lo spiffero) non provoca alcuna diminuzione della temperatura del locale (quello delle finestre invece circa 1 – 0,5 [°C]).
Dopo la richiusura dell’infisso poi si vede che occorrono varie ore per ritornare a valori precedenti di radon.

Inoltre dai grafici della temperatura e dell’umidità relativa si può identificare il periodo in cui viene allacciata l’alimentazione elettrica esterna allo strumento, normalmente funzionante in modo autonomo tramite accumulatore: nel nostro caso dal 3 al 4 gennaio intorno alle ore 20 e dal 15 gennaio ore 17:45 al 16 gennaio ore 11:40. La temperatura fa un salto di circa 4 [°C] che poi scema a 2 [°C], mentre l’umidità relativa diminuisce inizialmente anche del 10% rispetto ai valori precedenti.

Revisionato ottobre 2023