Bolzano

Mappe della concentrazione del radon indoor a Bolzano. Dati tratti dalla campagna di misura nazionale degli anni ’90  e dalle successive campagne locali.

Richiamiamo prima i dati risultanti dalla campagna di misura nazionale del radon indoor, poi quelli delle campagne locali più recenti e infine i dati di inquinamento radon nelle acque sorgive e potabili.

Dettagli sulla Campagna nazionale di misurazione della concentrazione di radon del 1990 che coinvolse anche la provincia di Bolzano

La Provincia Autonoma di Bolzano ha rivelato un valore medio di concentrazione pari a 70 [Bq/m3] e una percentuale di 5,7 % di abitazioni con valori superiori a 200 [Bq/m3]. Pertanto si situa in una posizione media tra le Regioni dove è stata misurata la concentrazione di gas radon, durante la campagna promossa da ISS e ENEA nel 1990.
Il valore medio nazionale è stato infatti di 70 [Bq/m3], rispetto alla media mondiale di 40 [Bq/m3] e europea di 59 [Bq/m3].

Campagne locali più recenti di misurazione della concentrazione di radon

Dalle successive informazioni tratte dalle campagne provinciali i valori sopraddetti sono risultati molto sottostimati. La zona si è infatti rivelata essere invece tra le più inquinate a livello nazionale.

Le informazioni e le tabelle/figure di seguito riportate sono tratte principalmente dal sito della provincia di Bolzano. La mappa allegata alla fine del testo è stata realizzata dall’Agenzia Provinciale per l’Ambiente APPA nel 2003.

La mappe radon Bolzano mostrano i Comuni con la maggiore frequenza di concentrazioni elevate di gas radon nelle case. Si tratta soprattutto di alcuni comuni dell’Alta Val Venosta, nella zona di Fortezza e Luson e dell’Alta Val Pusteria.

Le misure sono state fatte in abitazioni con 3265 dosimetri passivi che sono stati esposti durante la stagione invernale al piano terra, esaminando almeno 20 case per Comune.

Allo scopo di poter valutare la media annuale alcune misure sono state eseguite anche durante il periodo estivo, determinando un rapporto medio tra inverno ed estate di 2:1.

Cosa è il criterio del 75° percentile utilizzato per la classificazione dei livelli di inquinamento e mappe della concentrazione di radon nella provincia di Bolzano realizzate con tale criterio. 

Per la classificazione dei livelli di inquinamento di una zona si è scelto il criterio del 75° percentile. Per esempio se il 75° percentile è pari a 400 [Bq/m³], vuole dire che il 75 % delle case presenta concentrazioni di radon indoor minori di 400 [Bq/m³] e quindi il 25% supera tale valore.

Avere quindi un valore del 75° percentile di 400 [Bq/m3] è meno grave che avere una media aritmetica di tale valore.

Anche le mappe radon Bolzano sono realizzate con tale criterio.

Mappe radon Bolzano - Mappa della concentrazione di radon indoor nel semestre invernale del 2003.

 

Dal sito della Agenzia Provinciale dell’Ambiente della provincia di Bolzano si può scaricare la situazione dettagliata dei 118 Comuni. Vi si leggono i valori della media aritmetica e geometrica della concentrazione del radon. La suddivisione percentuale delle abitazioni tra meno e più di 400[Bq/m3] e più di 1000 [Bq/m3]. I valori al 50° (la mediana) e al 75° percentile, i valori minimi e massimi tra le abitazioni esaminate per ciascun Comune. Infine il numero di abitazioni esaminate per Comune.

Come già detto i valori non nascono da una raccolta estesa durante tutto l’anno ma solo nella stagione invernale; periodo che peraltro in questa Provincia è più lungo dell’usuale.

La media aritmetica di tutta la Provincia è risultata essere di 227 [Bq/m3], quindi la più alta tra le Regioni italiane. La percentuale di abitazioni che supera i 400 [Bq/m3] è del 14,6% e quella che supera addirittura i 1000 [Bq/m3] è del 3,6%..

Radon in acque sorgive e potabili

Mappe radon Bolzano - Mappa dei Comuni con i valori di radon nelle acque sorgive.

Mappa radon in acque sorgive (Fonte: APPA – Agenzia provinciale per l’ambiente)

 

Le concentrazioni di radon elevate nelle acque sorgive possono essere un utile indicatore di una maggiore presenza di radon in una certa zona.
Mentre l’inalazione del radon può provocare cancro polmonare, da studi epidemiologici è risultato che il rischio associato all’ingestione d’acqua contenente radon è molto contenuto.
Le misure hanno dato una buona concordanza tra la concentrazione di radon nell’acqua sorgiva e la presenza di radon indoor, come si osserva confrontando le due cartine (anche in questo caso è stato utilizzato il criterio del 75° percentile). Tali valori risultano peraltro sensibilmente più alti di quelli usuali in altre Regioni.
Il prelievo è stato effettuato direttamente alla captazione della sorgente, poiché il gas radon è estremamente volatile. Le misure comparative effettuate nelle case hanno mostrato valori nettamente inferiori; un’eccezione è costituita da quelle sorgenti le cui captazioni sono sprovviste di un sistema di ventilazione.

Per quanto riguarda le acque destinate al consumo umano il D. lgs. n. 28 del 15 febbraio 2016 “Attuazione della direttiva 2013/51/EURATOM […]” stabilisce un valore di radon pari a 100 [Bq/l] sopra il quale è obbligatorio valutare se il rischio per la salute umana è tale da richiedere un intervento. In ogni caso sono da prevedere interventi correttivi superata la concentrazione di attività di radon di 1000 [Bq/l]. Tali valori sono espressi come medie annuali e devono essere misurati presso il punto di prelievo dell’acqua (rubinetto, cisterna, bottiglia).