Radon Economics

Costi misura e mitigazione dal radon. Informazioni e considerazioni sugli aspetti tecnici ed economici del problema dell’inquinamento da radon

 

Costi misura e risanamento dal radon. In questa scheda si vogliono trattare gli aspetti tecnici ed economici, più esattamente i costi, delle attività di misura e mitigazione del radon nei locali confinati. E’ questa infatti una delle preoccupazioni che ci viene alla mente nel momento che esaminiamo il “che fare” di fronte al problema radon.

È sempre utile (spesso indispensabile) rivolgersi ad un esperto in interventi di risanamento radon (e.i.r.r. secondo il D.Lgs. 101/2020 e s.m.i.) qualificati per questo lavoro. La relativa spesa sarà di almeno 500€, ma oltre a garantire i risultati aiuterà ad evitare spese inutili e tempo perso.

Innanzi tutto osserviamo che la situazione è ben diversa se siamo di fronte ad un edificio esistente o ad uno ancora da costruire.

Immagine a colori su piatto di ceramica che rappresenta una natura floreale e animale ideale..... e priva di rischi

 

Esaminiamo il caso di un edificio da costruire

Vanno subito sottolineati due punti essenziali.

La strategia

Ricordiamo le strategie base da seguire per evitare l’inquinamento da radon nei locali di un edificio. Non permettere che questo gas vi entri, in modo rilevante, oppure estrometterlo prima possibile se è entrato. La prima strategia non solo garantisce risultati più rassicuranti, ma alla fine è più facile da perseguire.

 

Il dato geologico

La presenza di gas radon all’interno dei locali di un edificio dipende ovviamente dalle caratteristiche geologiche del terreno su cui si costruirà l’edificio. Quindi dai valori del “soil radon” presente in quel terreno. Da quelli di esalazione di questo gas e in genere dalla permeabilità del suolo coinvolto nell’attacco a terra del manufatto edilizio. Queste però, salvo che in casi eccezionali, sono variabili meno importanti di quelle connesse alla qualità dell’edificio. Anche un’imbarcazione ha possibili infiltrazioni d’acqua all’interno, ma non possiamo giustificarle dicendo che è colpa del mare che sta sotto. Analogamente un edificio ben fatto non avrà i suoi locali inquinati dal radon, salvo, come detto sopra, in ambienti naturali eccezionali. In questi ultimi rari casi sarà opportuno costruire altrove. In tutti gli altri è sufficiente e necessario costruire secondo la regola dell’arte, imparata in millenni di storia.

Seguendo il discorso appena fatto l’extra costo per impedire l’inquinamento da radon di un edificio ben fatto è percentualmente trascurabile.

 

Tecniche di prevenzione dall’inquinamento

Il pregio del buon costruire

L’opportunità di isolare i piani bassi, o gli eventuali seminterrati, dal contatto diretto con il terreno, di creare spazi ventilati sotto i piani abitati, di impedire inutili e dannose depressioni all’interno, di non utilizzare materiali di per sé emettitori di radiazioni ionizzanti ecc., sono già esigenze del buon costruire indipendentemente dal problema radon.
Se invece si scende a compromessi (oppure si sono fatti degli errori) una conseguenza potrà essere quella di trovarsi in casa quell’ospite indesiderato.

L’isolamento dal terreno

La più immediata e semplice tecnica di prevenzione dall’inquinamento è la posa di una guaina impermeabile al radon. Va collocata tra il terreno (sottostante o laterale) e il manufatto edilizio da costruire. Questo aiuta sicuramente il raggiungimento dell’obiettivo purché la guaina rimanga integra nella prosecuzione della costruzione, oppure che i necessari attraversamenti siano sigillati accuratamente. Tale elemento da solo può non essere sufficiente se non accompagnato dalle altre salvaguardie del buon costruire, ma è sempre consigliato. Prodotti di questo tipo sono numerosi e hanno costi variabili ma contenuti, tipicamente da 5 a 15 Euro al metro quadrato. Una superficie isolante di qualche centinaio di mq avrebbe quindi, compresa la posa, un costo trascurabile se confrontato a quello dell’edificio. In ogni caso sostituirebbe l’analoga guaina isolante contro l’umidità che comunque andrebbe installata al suo posto.

Volumi ventilabili sotto il piano abitato

La collocazione sotto l’edificio di un volume, consistente o anche di pochi decimetri di altezza, purché pervio e naturalmente ventilabile, che intercetti le esalazioni sottostanti (e permetta, se necessario, ventilazioni forzate) è un accorgimento edilizio antico che dovrebbe essere presente in ogni costruzione, ove si vogliano utilizzare i locali del piano basso. Questo, in antico, non era certo pensato per il radon, ma faceva parte della qualità del costruito e adesso se assente, è solo per colpevole “trascuratezza”.

La scelta di materiali edili non radioattivi

L’utilizzo di materiali naturalmente radioattivi (ad es. tufo, sienite, basalti, cementi con additivi pericolosi, graniti ricchi di radio, gneiss come il Monte Bianco o la pietra di Luserna) nella costruzione di un edificio, nel passato, avveniva per comprensibile ignoranza, ma adesso non è più giustificabile.

Norme e leggi impongono procedure che impediscono il loro utilizzo (a partire dalla Radiation Protection 112 della Commissione Europea del 1999). Malgrado ciò secondo un rapporto UNSCEAR del 2000 il contributo di radon indoor emesso dai materiali edili è valutato intorno al 15 – 20% e spesso da noi il rispetto di queste norme è disatteso.

Non si può dire, in questo caso, che ci sia un sovra costo, ma solo un colpevole disinteresse al problema.

Veniamo adesso a esaminare il caso di un edificio già esistente

I costi cui si andrà incontro derivano dall’indispensabile esigenza di condurre in sito delle misure dell’inquinamento da radon, senza le quali non si può avere alcuna certezza in proposito, e poi dalle azioni mitigatrici di risanamento che si decide di portare avanti. Le prime sono pressappoco proporzionali al numero e all’estensione dei locali da investigare. Le seconde sono molto variabili. Possono essere quasi insignificanti oppure più o meno consistenti, dipendentemente dal valore dell’inquinamento di partenza e dalle caratteristiche dell’edificio. Ovviamente non sarà mai possibile risanare totalmente l’ambiente interno dell’edificio in oggetto. Ci si porrà l’obiettivo di scendere al di sotto d’un certo valore (ad esempio quello dato dalle norme di legge oppure quello che è ottenibile tendo conto di considerazioni di costi-benefici) oppure di mitigare i valori di radon di una certa percentuale.

E’ possibile che non si sia in grado di far giungere l’opera di mitigazione agli obiettivi prefissati. In tal caso non rimane altro che ristrutturare radicalmente il manufatto o…. cambiare casa.

Misurazioni

Le linee guida della Regione Lombardia

Il Decreto della Regione Lombardia numero 12678 del 21 dicembre 2011 (Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor) riporta al termine del documento, riferendosi a un edificio rilevante:

Il costo della bonifica per ogni edificio scolastico può essere così quantificato:

• progettazione e direzione lavori: circa 4’000 euro;
• realizzazione degli interventi: da 6’500 a 10’500 euro in relazione al numero e della posizione dei pozzetti
installati;
• misure e sopralluoghi: da 1’500 a 2’000 euro per ciascun edificio bonificato.

La spesa per le misurazioni sopra quantificata (valore che è valido per qualunque manufatto di rilievo), è circa proporzionale al numero dei locali e alla superficie totale da investigare. Pertanto nel caso di un’abitazione monofamiliare sarà molto minore, anche se non sarà possibile scendere al di sotto di 100-300 Euro.

Tipologie di misura

Occorre chiarire se si vogliono fare delle misure di lungo periodo (peraltro obbligatorie in caso d’indagini da eseguire per legge), cioè della durata totale di un anno. Esse danno il valore medio dell’inquinamento e impiegano semplici dispositivi di misura integrata. Oppure delle misure di breve durata, con risultati quasi immediati. Le prime sono più economiche e al limite eseguibili autonomamente, mentre le seconde presuppongono strumentazione più sofisticata e competenze specialistiche per eseguirle e interpretarle.

Nel primo caso, per la misurazione di un paio di locali (scelti tra quelli di maggior uso al piano basso di un’abitazione) si spenderà (se fatta in proprio) anche meno di 100 Euro. Il rischio è quello, per insufficiente competenza dell’operatore casalingo, di raccogliere dei numeri contraddittori e/o inaffidabili, dopo un anno di attesa. Se invece ci si affida a un ente competente, sempre impiegando dispositivi di misura integrata, occorrerà prevedere anche il costo del tecnico specialista che dovrà intervenire un paio di volte. Il totale sarà di almeno 200-300 Euro, compresa la diagnosi dei risultati.

Nel secondo caso, per avere la stessa misurazione, ma in tempo reale, ci si dovrà rivolgere a chi è competente e fornito di strumentazione adatta. Si andrà allora a spendere almeno 300-400 Euro (compresa la diagnosi dei risultati).
Se i locali da misurare sono di più si spenderà fino a un massimo, per una sola abitazione, di circa 1’000 Euro.
Da non dimenticare che le misure dovranno essere rifatte durante e dopo le opere di mitigazione e anzi saranno loro a guidare i tecnici.

Opere di mitigazione – ventilare gli ambienti abitati

Dopo un esame delle caratteristiche dell’edificio da bonificare, delle sue criticità e aver individuato le strade d’ingresso del radon, si definiranno le azioni, caso per caso, più consone alla soluzione del problema. Spesso più di una e andando anche per tentativi.
L’azione che viene più spontanea è innanzitutto quella di aprire gli infissi verso l’esterno dei locali da bonificare, quindi ventilare naturalmente gli ambienti. Ovviamente è un’abitudine sempre salutare, anche per altri tipi di problematiche, e che è comunque consigliabile quanto poco perseguita. La si può mantenere anche durante le stagioni e in aree geografiche più fredde. Anche in ambienti urbani inquinati, l’inquinamento indoor è sempre di gran lunga maggiore se confrontato con l’esterno.

Le cattive abitudini salutari degli abitanti degli edifici sono difficilmente modificabili. Talvolta si vedono abitazioni le cui finestre sono permanentemente chiuse, notte, giorno, inverno ed estate. Il costo della perdita energetica dovuta a questa salutare abitudine è assai trascurabile. Infatti la capacità termica dell’aria calda che si perde è ordini di grandezza inferiore a quella delle mura e degli oggetti contenuti nei locali che rimane inalterata. In realtà l’apertura degli infissi esterni di un locale per tre o quattro volte al giorno, diminuisce il valore medio giornaliero del radon indoor del 20%-40%. Infine mantenere aperto in continuazione uno “spiffero” a una finestra (o un’apertura simile alla parete) è molto più efficace e in certi casi riesce ad azzerare l’inquinamento.

E’ comunque un sistema che ha il limite di non poter risolvere i casi d’inquinamento medio o forte. In pratica dovrebbe diventare un’abitudine da associare eventualmente ad altre azioni mitigatrici. Il costo di questa metodologia di mitigazione è ovviamente trascurabile o nullo.

Opere di mitigazione – sigillare i locali in contatto con il terreno

Non potendo oramai più installare guaine isolanti contro il terreno sottostante, lo si potrà fare forse sopra il pavimento o contro il terreno esternamente a fianco delle mura perimetrali. E’ possibile in ogni caso sigillare, dall’interno, il pavimento e le pareti in contatto con il terreno e soprattutto i passaggi cavi e tubazioni. E’ un lavoro non facile che richiede molta attenzione e permette di ottenere risultati spesso parziali. Il costo si misura principalmente dalle ore di lavoro spese all’uopo dagli operatori.

Opere di mitigazione – ventilare i vani sotterranei

Verificare innanzitutto la fortunata presenza di vani tecnici grandi o piccoli, purché pervi, al di sotto del piano più basso abitabile. L’azione da fare è allora quella di innescare al loro interno una ventilazione verso l’esterno, da lati opposti. La ventilazione forzata può essere tentata, ma talora è controproducente, sempre più costosa e bisognosa di periodica manutenzione. La ventilazione naturale, oltre a non consumare energia, garantisce meglio l’equilibrio barico con l’esterno. Il costo di questi interventi è solamente quello delle opere edili necessarie allo scopo. Oltre che dei materiali e apparecchiature da installare ed eventualmente della loro manutenzione e del perenne consumo elettrico.

Opere di mitigazione – realizzare pozzetti di aspirazione

La realizzazione di pozzetti di aspirazione (o pressurizzazione), scavati nel terreno, al di sotto o nei pressi dell’area di attacco dell’edificio al terreno è una tecnica spesso impiegata ed efficace. Occorrono esperienza e sensibilità al problema per individuare le tecniche e le modalità più efficaci. Il costo dell’operazione consiste anche qui nelle opere edili necessarie e nel circuito di aspirazione o pressurizzazione da installare. Può arrivare a 500€ per ciascun pozzetto e altrettanto per il circuito; da non dimenticare, in questo caso, il disagio per gli occupanti.

Opere di mitigazione – eliminazione dei difetti del costruito e di un errato risparmio energetico

Spesso sono impiegate altre tecniche di mitigazione che sono ritagliate sugli specifici difetti del manufatto edilizio in esame e che quindi possono essere le più varie. Talvolta derivano dalla necessità di eliminare l’effetto negativo, per l’inquinamento da radon, dei sistemi di risparmio energetico soprattutto se installati in modo incompetente. Ad esempio spesso il cappotto isolante esterno di un edificio impedisce lo smaltimento dell’aria proveniente dal vespaio verso l’esterno. Oppure canalizza il radon che fuoriesce alla base dei muri perimetrali ai piani superiori. Per non parlare della depressione indoor causata da infissi sigillanti o dai conseguenti impianti di aria forzata, progettati ignorando il problema radon.

Costo della mitigazione

La somma dei costi dei sistemi di mitigazione sopra descritti, spesso impiegati contemporaneamente, non supera normalmente, per un’abitazione monofamiliare, i 2’000-5’000 Euro.

In pratica i costi misura e risanamento dal radon di un edificio inquinato hanno un impatto economico del tutto simile ad altre azioni di manutenzione. Come la riverniciatura delle facciate, la sostituzione degli infissi deteriorati o la risistemazione generale del tetto.

Revisionato luglio 2023